venerdì 20 febbraio 2015

La libertà che guida il popolo- Eugene Delacroix


La libertà che guida il popolo- Eugene Delacroix (1830)

Con il dipinto riportato, Eugene Delacroix vuole lasciare una traccia tangibile di quello che il popolo francese sta facendo, della storicità della Rivoluzione.
L'artista si dimostra molto aperto rispetto alle tecniche artistiche più innovative: è evidente il taglio fotografico (ricordiamo che la fotografia si svilupperà proprio intorno agli anni 30, con la prima foto del 1827, che impiegò circa 8 ore per essere impressa sulla pellicola) che Delacroix sceglie per rappresentare la scena, portando ad una immedesimazione del fruitore, il quale si vede direttamente catapultato all'interno della scena rappresentata.
Con questa scelta, inoltre, l'artista riesce a rappresentare l'immediatezza del momento, lasciando capire che i personaggi non sono in posa, come testimonia il giovane sulla sinistra (del quale si intravede solo la testa) che sembra essere stato ''tagliato fuori'' dalla scena.

La struttura dell'opera è fondamentalmente piramidale: la rappresentazione allegorica della libertà rappresenta il centro del dipinto, ed il suo braccio destro è il vertice della piramide, 
che vede i suoi assi portanti costituiti, a destra, dal braccio sinistro della donna, dalla fascia bianca del ragazzo e un corpo a terra, a sinistra, dall'asta della bandiera, dalla sciabola dello studente, il fucile del borghese ed il volto di un giovane a terra.

La rivolta è guidata dai borghesi, ma sono presenti tutte le classi sociali, andando a formare un agglomerato popolare che rappresenta tutti i francesi; questa moltitudine viene indicata dall'autore come una massa indefinita di persone che si perdono nel fumo della polvere da sparo, aumentando la sensazione di indefinitezza.

In primissimo piano sono posti due corpi distesi:
  1. sulla destra si trova il corpo del nemico, probabilmente una guardia svizzera a giudicare dall'abbigliamento;
  2. sulla sinistra si trova un giovane rivoltoso semi nudo, che presenta un particolare che rende il corpo macabro e tetro: un calzino, che simboleggia la drammaticità della scena (al pari della scelta di Gericault in ''La zattera della Medusa'').
I corpi si presentano opposti l'uno rispetto all'altro, ed in particolare, risultano leggermente più bassi rispetto ai protagonisti della rivolta, che si stanno muovendo verso il fruitore, portando chi osserva l'opera a sentirsi quasi ''travolto'' dall'ondata dei rivoltosi; questa particolare scelta crea una finzione ottica: sembra, infatti, che i personaggi del dipinto possano uscire dalla tela ed entrare in contatto diretto con il mondo esterno, amplificando il coinvolgimento emotivo del fruitore.

Al centro del dipinto è presente la rappresentazione allegorica della Libertà, che tuttavia, non viene raffigurata attraverso gli stereotipo ed i modelli classici e tradizionali: essa presenta i tratti di una popolana, con le gote arrossate, i cappelli non in ordine ed i peli sotto le ascelle.
Questo evidenza come Delacroix voglia mettere al centro del dipinto una donna comune, sostituendola alla figura tradizionalmente legata ad una immagine di perfezione ideale.

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