Il Neoclassicismo è un movimento artistico nato intorno agli anni 50 del '700, il suo sviluppo è, senza dubbio, legato a diversi fattori:
- nascita della disciplina dell'estetica, che si occupa della teoria in ambito artistico;
- in Europa si assiste al diffondersi dell'Illuminismo, un movimento culturale volto a ''svegliare'' gli uomini ed a incoraggiarli a usare la propria ragione;
- scavi archeologici di Ercolano (1738) e di Pompei (1748), che riportano alla luce i modelli classici;
- la presa del potere, in Francia, da parte dell' Ancient Regime dopo la Rivoluzione Francese.
Secondo la sua opinione, solo durante la classicità si era raggiunta la vera bellezza, diretta conseguenza della completezza e perfezione della società.
Proprio per la perfezione raggiunta dalla società antica, è impossibile che l'arte della società contemporanea possa raggiungere di nuovo la ''bellezza assoluta'', se non prendendo esempio dagli artisti classici: a partire da queste premesse, Winckelmann teorizzerà il principio di imitazione che farà da cardine per tutto il Neoclassicismo e con il quale, si invitavano gli artisti del tempo a ''imitare'' gli antichi, per riuscire a perseguire la vera bellezza.
Il ''principio di imitazione'' voleva porre l'attenzione su due caratteristiche principali che lo studioso tedesco aveva individuato nelle opere classiche:
- la nobile semplicità;
- la quieta grandezza.
Per descrivere questo concetto, Winckelmann utilizzerà la metafora del mare: nonostante la superficie del mare sia continuamente agitata, la profondità resta sempre calma; allo stesso modo, gli antichi si presentano calmi e posati, nonostante siano mossi da forti passioni.
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