Antonio Canova- Monumento funebre a Maria Cristina d'Austria (1789-1805)
Secondo la tradizione rinascimentale, Canova rappresenta il defunto in un momento di vitalità (anche se generalmente, dal Bernini in poi, si era soliti rappresentarlo seduto ed orante), e lo pone al centro di un corteo funebre, quello della donna e delle sue virtù che la accompagnano nel viaggio ultraterreno.
Emblematica è la rappresentazione della morte come una porta oscura, in quanto nulla si sa riguardo ad essa; tuttavia la porta è al tempo stesso ingresso di una struttura piramidale che collega idealmente cielo e terra (come accadeva nella tradizione egizia).
Sopra l'architrave è posta la dedica del marito (arciduca Alberto di Sassonia) per la donna, mentre più in alto è presente un cammeo, sorretto da una fanciulla e un putto alato, che riporta all'interno il nome della defunta, ed è circondato da un serpente che si morde la coda, simbolo dell'infinito.
L'intera processione si muove seguendo la direzione di un sottile velo, che conduce all'interno della porta oscura, quasi ad indicare il destino di tutti gli uomini.
I personaggi presenti sono raggruppati in tre luoghi diversi:
- sulla sinistra possiamo individuare un uomo anziano cieco e una bambina, entrambi aiutati da una donna, che simboleggia la pietà della donna;
- al centro sono simboleggiate le virtù della donna;
- sulla destra vi è la rappresentazione allegorica della fortezza, attraverso l'utilizzo di un leone, sul quale si poggia un giovane alato che viene interpretato come la morta, oppure come il marito che si appoggia alla forza d'animo della moglie per continuare a vivere;
Nessun commento:
Posta un commento