mercoledì 21 marzo 2018

PASSAGGI - ROSALIND KRAUSS (Cap.7) pt.1

Cap. 7: Doppio negativo: una nuova sintassi per la scultura

Nel 1969 lo scultore Richard Serra realizza un video di tre minuti, intitolato Hand Catching Lead, caratterizzato dalla presenza di una mano che è totalmente protagonista dell'azione. 
La mano tenta di afferrare dei pezzi di metallo che cadono dall'alto verso il basso, dando origine ad un ritmo pulsante costituito dalla contrapposizione mano aperta/ pugno chiuso che definisce lo spazio ed il tempo.
A volte il gesto fallisce, e l'oggetto cade, altre volte riesce, ma questo risultato non altera minimamente la catena di eventi, in quanto dopo essere stato afferrato, l'oggetto viene di nuovo lasciato cadere, senza che questo "successo" venga riconosciuto in alcun modo.
L'elemento caratterizzante dell'opera è proprio questa coazione a ripetere, che prescinde il risultato dell'azione; ciò che conta è compiere e ripetere l'azione non il suo risultato.
Rendendo la ripetizione un elemento compositivo e fondante della sua opera, Serra si inserisce in una corrente artistica già presente e attiva da circa 8 anni.

Nel 1965, a proposito di queste tendenze volte alla ripetizione (rintracciabile anche nei dipinti di Frank Stella), lo scultore Donald Judd afferma che l'ordine non è razionale e soggiacente, ma è un ordine, come quello "di una cosa dopo l'altra". 
Utilizzando degli oggetti, concepiti come moduli, gli artisti tendono a disporli in successione per ottenere le loro opere.
Questa modalità permette di evitare una composizione relazionale propria dell'arte europea.
Stella afferma che la base della concezione dell'arte europea è l'equilibrio (il bilanciamento di ogni elemento in ogni parte del quadro), supportato da Judd che vede l'intero sistema dell'arte europea poggiare sul razionalismo, che costruisce sistemi a priori, ormai incapaci di descrivere il mondo.

Tramite la ripetizione, questi artisti trovano l'espediente per uscire da questo impasse e sottrarsi a qualsiasi forma di razionalismo predeterminato (Stella dalla fine degli anni '50 realizza dipinti con fasce identiche che riempiono lo spazio quasi meccanicamente, e Judd dall'inizio degli anni '60 con le sue sculture composte da file scatole fissate alla parete, a intervalli regolari).

Un altro artista legato a questa tendenza sarà Dan Flavin, che utilizza dei tubi fluorescenti disponibili in commercio. Questi tubi, assolutamente privi di significato, anzi addirittura resistenti ad una qualsiasi forma di significato, vengono collocati sulla parete isolati, legati tra loro (a coppie, a gruppi di tre,...). Questo utilizzo di un "oggetto trovato", in un sistema ripetitivo, era già stato uno degli elementi basilari degli scultori minimalisti.

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