giovedì 1 marzo 2018

Gli spaccapietre- Gustave Courbet



Gustave Courbet  (1819-1877) è uno dei più importanti artisti che operano a cavallo tra la prima e la seconda metà dell'800 in Europa. Egli riteneva che l'arte non dovesse chiudersi su se stessa ricercando la perfezione o celebrando un passato mitico e glorioso (ponendosi in polemica con il movimento idealista), ma dovesse lasciare una testimonianza del tempo al quale appartiene.
Per questo motivo egli si concentrerà su dei soggetti contemporanei, molto distanti da quelli tradizionali, che che saranno duramente criticati e respinti dalle mostre ufficiali: dopo il rifiuto di alcune sue opere all'esposizione del 1855, Courbet decide di esporre privatamente le proprie opere presso il padiglione del realismo, rompendo con la tradizionale concezione del "bello ideale" proposta dall'accademia ufficiale,
 ed apre l'arte ai "privati" (l'ingresso alla mostra era possibile attraverso l'acquisto di un biglietto dal costo simbolico, che però la differenzia dall'esposizione pubblica delle opere).

Nel dipinto "Gli spaccapietre", Courbet dipinge due uomini umili intenti a svolgere la loro mansione di spaccapietre, appunto. Come si è detto, l'arte tradizionale non avrebbe mai concepito dei soggetti appartenenti ad una classe sociale di così basso rango e, proprio per tale motivo, Courbet decide di rappresentare una scena di vita reale, alla quale aveva assistito in prima persona durante un viaggio in carrozza.
Proprio la realtà della rappresentazione è il soggetto dell'opera: è vera la fatica dei due uomini ed è realistica la rappresentazione della loro condizione.
La figura di sinistra, probabilmente un giovane, rappresentato mentre solleva una cesta di pietre, fa leva sul ginocchio e inarca la schiena, rendendo l'idea del grande sforzo richiesto per il lavoro, mentre l'uomo a destra, più maturo, ha la pelle più scura (abbronzata dal contatto continuo con il sole), rompe con un martello le pietre, con il capo coperto.
I loro abiti riflettono la loro condizione: dismessi, poco curati, con dei rammendi. 
Sulla destra è visibile il loro pasto, anche questo molto umile, del pane, una pentola e un cucchiaio.
L'artista decide di posizionare la scena su uno sfondo alto, per evitare che il fruitore possa concentrare la sua attenzione su dei dettagli poco rilevanti, spingendolo a riflettere profondamente sulle difficili condizioni di vita delle classi meno abbienti.
L'opera, che dunque risulta essere una dura critica alla società, non è tuttavia priva di una ricerca formale ben studiata. Sono infatti bene evidenti delle diagonali che danno ritmo e regolano l'intera composizione e che sono individuate dalla gamba flessa del giovane a sinistra, la zappa a terra tra i due protagonisti, il martello e la schiena dell'uomo a destra paralleli tra loro, e, la seconda zappa sulla sinistra, la schiena del giovane ed il braccio dell'uomo, orientate in direzione opposta, a fare da contraltare.
Volontariamente i volti dei due soggetti sono coperti, poichè Courbet non vuole porre su un piedistallo due soli individui, ma cerca di portare l'attenzione su tutti gli uomini costretti dalla società a vivere in queste condizioni disumane.

Nessun commento:

Posta un commento