sabato 31 gennaio 2015

Giovanni Pascoli- Il Gelsomino notturno

Presento ora il testo ''Il gelsomino notturno'' elemento imprescindibile per capire la personalità del Pascoli.


E s'aprono i fiori notturni,
nell'ora che penso ai miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni
le farfalle crepuscolari.



Da un pezzo si tacquero i gridi
là sola una casa bisbiglia.
Sotto l'ali dormono i nidi,
come gli occhi sotto le ciglia.


Dai calici aperti si esala
l'odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala.
Nasce l'erba sopra le fosse,


Un' ape tardiva sussurra
trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l'aia azzurra
va col suo pigolìo di stelle.


Per tutta la notte s'esala
l'odore che passa col vento.
passa il lume su per la scala;
brilla al primo piano; s'è spento...


E' l'alba: si schiudono i petali
un poco sgualciti; si cova,
dentro l'urna molle e segreta,
non so che felicità nuova.


Giovanni Pascoli- Il Gelsomino notturno

L'opera si presenta come una descrizione ''impressionistica'' di un paesaggio notturno: attraverso piccoli dettagli, al pari di rapide pennellate, l'autore riesce a descrive la situazione in maniera precisa e chiara per il lettore.
Nonostante, a primo impatto, sembri che la poesia sia un componimento legato alle piccole cose (le farfalle, la chioccia, le api e una casetta), possiamo percepire che aldilà di questo scenario si nasconda qualcosa di più profondo.

Pascoli con quest'opera vuole infatti celebrare la nascita del figlio di un suo caro amico, e nel farlo indica come elemento essenziale il fiore: proprio il fiore è infatti assunto come simbolo dell'amore e dell'unione coniugale, ed è associato alla vita stessa, in quanto dentro di esso, si cova ''non so che felicità nuova''.
Nonostante il tema sembri dunque positivo, Pascoli traduce, inevitabilmente, anche la sua percezione della sfera amorosa: egli infatti, contempla la scena da fuori la casa, non è invitato a partecipare al rituale amoroso; attraverso questo ''piccolo'' dettaglio, possiamo individuare l'idea dell'amore del poeta, che vive questa situazione in maniera contorta e insana.

Questa sua avversione ad una vita affettiva è legata, senza ombra di dubbio, alla rottura del proprio ''nido'' familiare (introduzione a Pascoli), e alla costante sensazione di un tradimento, nei confronti del proprio nido originario, nel momento in cui egli avesse stabilito una nuova unione, o un altro legame affettivo.Questo gli impedirà ogni legame affettivo con ''l'altro'' in generale, ma più in particolare con le donne.

Proprio per questo motivo, sono spesso rievocate nella poesia pascoliana, le immagini dei morti, dei cari defunti che aleggiano sulla vita e sulle esperienze del poeta; e nonostante il tempo continui a scorrere imperturbabile (''nasce l'erba sopra le fosse''), il dolore del poeta resta costante, e lo accompagnerà per tutta la vita, senza possibilità di risoluzione alcuna.

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