martedì 10 febbraio 2015

Antonio Canova- Amore e Psiche


Antonio Canova- Amore e Psiche (1787)

La scultura rappresenta Amore e Psiche giacenti, colti nell'attimo subito successivo al risveglio della giovane.
Secondo il mito, infatti, Eros, invaghito della donna, comincia una relazione con questa ad una condizione: Psiche non può vedere il volto di Eros.
Tuttavia, spinta dalla curiosità e dalle sorelle, la fanciulla guarda il volto di Eros, mentre egli giace al suo fianco; purtroppo, una goccia d'olio della lampada con la quale ella illumina il volto del dio, cola sulla guancia di quest'ultimo, il quale, infranto il patto, interrompe la relazione con la giovane.
Venere, madre di Eros, punisce la donna, facendole portare un vaso contenente le bellezza alla dea Proserpina; la giovane, rea di curiosità, una seconda volta, apre l'urna e cade in un sonno eterno.
Grazie all'amore del figlio verso la donna, Venere concederà le concederà la grazia, e i due amanti possono riabbracciarsi.

La scelta di Canova è emblematica: infatti lo scultore rappresenta il momento subito successivo al risveglio della donna, depurandolo di ogni carica emotiva e di ogni passione (rispettando i canoni del Neoclassicismo).
La scultura è ricca di sensualità, tuttavia questa è percepita attraverso il filtro della ragione: gli amanti sono bloccati in un momento depurato da emozioni, come simboleggiato dai volti privi di espressioni, in un abbraccio accennato e prima di un bacio, facendo prevalere la grazia e la calma alla passione.

Dal punto di vista compositivo, Canova rappresenta una perfetta costruzione a X (che garantisce stabilità ed equilibrio all'opera):
    -un braccio della X è costituito dall'ala destra di Eros, e dal corpo disteso della                   giovane;
    -il secondo braccio della X è costituito dall'ala sinistra e dalla gamba destra del dio.
L'abbraccio che si sta per chiudere tra i due amanti, forma un doppio anello che individua il centro della composizione.
Le ali, il panneggio delle vesti, le frecce sono levigati con strumenti raffinati e precisi, evidenziando la perfezione formale, che si vuole tradurre nella trasmissione di qualità morali.

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